La Svizzera conta circa 150 banche ed è nota nel mondo come uno dei principali player nella gestione del patrimonio. Ma ha le sue peculiarità: il franco svizzero è una delle valute più «dure». E gli svizzeri hanno la banconota più preziosa al mondo.
Il modo di dire «nur bares ist wahres» (solo il contante è vero) è molto sentito in Svizzera. Gli svizzeri amano il contante: sono in circolazione banconote per un valore totale di circa 80 miliardi di franchi. È quanto emerge da una rilevazione statistica della Banca nazionale svizzera (BNS).
I cittadini svizzeri si tengono stretto il contante
Le più diffuse sono le banconote da 100. Ma anche di quelle da 1000 – la banconota più preziosa al mondo – ne circolano enormi quantità. Ne possiamo dedurre che i cittadini svizzeri custodiscono una parte del proprio patrimonio in contanti. Quasi nessuno, ormai, paga la spesa al supermercato con una banconota da 1000. I tassi estremamente bassi, evidentemente, sono un motivo valido per tenere denaro in contanti, e in tagli di valore elevato.
In linea generale, monete e banconote sono ancora molto presenti nella vita quotidiana. Entrando in Svizzera, normalmente portare con sé fino a 10.000 franchi non è un problema. Importi più elevati, tuttavia, potrebbero destare il sospetto delle guardie di frontiera che spesso, in questi casi, si informano sulla provenienza del denaro.
Il denaro nella vita quotidiana: comuni mezzi di pagamento
Dallo scoppio della pandemia nella primavera 2020, i mezzi di pagamento digitali e cashless hanno acquisito sempre maggiore importanza. In Svizzera le carte (di debito, di credito e bancomat) sono particolarmente apprezzate. I cittadini UE e dimoranti che possiedono già una carta di credito possono utilizzarla in molti esercizi commerciali svizzeri. Ormai hanno acquisito una certa risonanza anche i metodi di pagamento tramite smartphone, ad esempio presso grandi aziende come Apple Pay o Google Pay. In Svizzera, inoltre, si usano anche altri servizi digitali, app e servizi di pagamento autoctoni disponibili per molti smartphone e iPhone (ad esempio Twint).
Bollettini di versamento vs. «Crypto Valley»
Quando si tratta di denaro e pagamenti, i cittadini e le cittadine svizzeri fanno un ampio uso di «bollettini di versamento». Anche nei negozi online figurano ancora tra le opzioni di pagamento, insieme a PayPal e carte di credito. Praticamente tutte le app di pagamento delle banche svizzere offrono la possibilità di scansionare e acquisire automaticamente i bollettini. Molte persone continuano a usare i bollettini di versamento per pagare l’affitto, le tasse o i premi della cassa malati.
Gli assegni (bancari e non), invece, non si sono mai davvero affermati in Svizzera. Oggi, anche alla luce della digitalizzazione, rimangono poco apprezzati. È però interessante come la Svizzera mostri un forte spirito innovativo in termini di nuove tecnologie quali blockchain e criptovalute. Soprattutto nella zona di Zugo sono molte le menti brillanti e le start-up che si occupano di criptovalute. La locale stampa finanziaria ha generato un grande «hype» definendola «Crypto Valley». Ma nella vita di tutti i giorni Bitcoin & Co. hanno ancora un ruolo minore.
Chi riceve lo stipendio in franchi svizzeri e ha uno status di dimorante, domiciliato o frontaliero può ovviamente necessitare di un conto in una banca svizzera. Come spiegato sopra, per molte persone un conto in franchi e in una banca svizzera è sinonimo di solidità e affidabilità. I depositi nelle banche cantonali svizzere godono del privilegio di una garanzia statale. In linea generale, tutti i capitali delle banche svizzere sono protetti dal sistema esisuisse fino a un importo di 100.000 franchi per cliente (www.esisuisse.ch.).
Come si apre un conto in banca?
Di cosa c’è bisogno per aprire un conto in una banca svizzera?
- Carta d’identità o passaporto: la banca deve sempre verificare l’identità del cliente.
- Domande legali sulla provenienza del denaro: ai fini della lotta al riciclaggio di denaro, ogni banca è tenuta a chiarire la provenienza del denaro. In caso di provenienza dubbia, ogni banca si riserva il diritto di respingere un cliente.
- Status di soggiorno in Svizzera: documenti e documento scritto attestante lo status di soggiorno (visto, permesso di dimora o di lavoro, permesso B o permesso di domicilio ecc.).
- Indicazione del luogo di residenza: documento attestante la residenza, ad esempio un documento ufficiale, un conteggio delle spese accessorie all’affitto ecc.
In passato era comune che i nuovi clienti delle banche svizzere si recassero personalmente in filiale per consegnare i documenti richiesti. Ciò era dovuto in parte alla legge sul riciclaggio di denaro, ma anche semplicemente ispirato dal principio «know your customer». Nell’era della digitalizzazione, sempre più banche offrono alternative: è sempre più comune, ad esempio, caricare i documenti ed eseguire la verifica dell’identità online. Ciò avviene o mediante un modulo online o a volte anche tramite videochiamata. In tali casi, il/la richiedente deve avere a disposizione i documenti necessari quali un documento d’identità e la prova del domicilio. «Le persone domiciliate in Svizzera possono aprire un conto online», afferma una portavoce della Banca Cantonale di Basilea Campagna (BLKB). Per le persone residenti all’estero, invece, le disposizioni vigenti non lo consentono. Per identificarsi è necessario recarsi in banca di persona.
L’esempio della BLKB dimostra che per i frontalieri, i dimoranti (permesso B) e le persone con permesso di domicilio C non ci sono particolari restrizioni. Non va dimenticato, tuttavia, che ogni banca svizzera è tenuta a verificare il diritto di possesso e la provenienza del denaro. La concreta applicazione di questo principio varia di caso in caso e di banca in banca. In parole povere: chi dichiara una valigia piena di contanti come «vincita al lotto» deve prepararsi a una scrupolosa verifica.
Scegliere la banca giusta
I conti con saldo a credito non rendono praticamente alcune interesse, mentre i conti con saldi a debito a partire da determinati importi sono soggetti a tassi negativi (a seconda della banca e dello scoperto a partire da 100.000 franchi). Dal momento che conduzione conto, emissione di una carta di credito e amministrazione hanno dei costi, è consigliabile informarsi anticipatamente sulle condizioni. I pagamenti non in contanti all’interno dell’area unica dei pagamenti in euro (SEPA) sono gratuiti. Questo vale anche per i prelievi al bancomat presso la propria banca. I prelievi di contante con una carta di credito o presso una banca diversa, però, sono spesso soggetti a commissioni. Con il tempo si stanno affermando sempre più servizi digitali (conti e app operati esclusivamente da cellulare). Le varianti digitali sono spesso molto vantaggiose e prive di costi mensili o annuali.
Svizzera: il sistema pensionistico statale con AVS e LPP
Il desiderio di indipendenza finanziaria sembra essere nei geni dei cittadini della Confederazione. La massima sicurezza finanziaria in Svizzera è quasi uno stile di vita. Le donne vanno in pensione a 64 anni d’età, gli uomini a 65. La previdenza per la vecchiaia (e la sicurezza finanziaria in generale) si basano su tre componenti (denominate «3 pilastri»):
obbligatoria AVS
l’assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) è obbligatoria. L’assicurazione è regolamentata a livello statale e i contributi dovuti sono stabiliti come percentuale del reddito conseguito. Chi ha lavorato per tutta la vita, al pensionamento riceve la pensione massima AVS. Per le coppie, questa pensione ammonta attualmente a 3.585 franchi al mese (cifra aggiornata al 2021).
obbligatorio Secondo pilastro
obbligatorio è anche aderire a una cassa pensioni (di norma tramite il datore di lavoro). Sono escluse le persone con un reddito basso, di norma inferiore a 21.500 franchi da un datore di lavoro all’anno. Questi importi di previdenza professionale (abbreviata LPP) coprono rischi quali invalidità e morte. Dopo il pensionamento, le svizzere e gli svizzeri ricevono una pensione di vecchiaia dal capitale LPP (in aggiunta all’AVS).
fiscalmente privilegiati Terzo pilastro
in Svizzera i piani di risparmio in banca per il cosiddetto pilastro 3a sono fiscalmente privilegiati. Chi consegue un reddito sufficiente paga anche in questo caso contributi annuali per garantirsi una pensione. Il terzo pilastro, però, è volontario e si considera previdenza privata.
Riassumendo: il contesto di tassi bassi rende più difficile effettuare investimenti redditizi di lungo termine nella previdenza svizzera. La previdenza privata – ad esempio investimenti immobiliari – ma anche una buona pianificazione finanziaria saranno sempre più importanti.
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