È normale che una coppia, a un certo punto della vita, voglia esaudire il proprio sogno abitativo. Per molte coppie, oggi, essere sposate o meno non fa differenza, ma le coppie che vivono in «concubinato» dovrebbero premurarsi di definire alcune cose. Gli specialisti consigliano un contratto di concubinato, in particolare se si desidera acquistare immobili congiuntamente.
- «Il vil denaro»: fare patti chiari
- Definire la ripartizione dei costi
- Ipoteca: di norma gli obblighi ricadono su entrambi
- A termini di legge: le tre forme di proprietà
- Cosa accade in caso di infortunio o morte?
- Previdenza professionale
- Check list
Il concubinato si definisce come unione domestica «analoga al matrimonio». Dal punto di vista esterno, non c’è alcuna differenza con le coppie sposate: spesso le due persone vivono insieme in un appartamento o in una casa. I due partner convivono per anni, condividendo la propria quotidianità e sostenendosi a vicenda. Dal punto di vista giuridico, tuttavia, in termini di assicurazioni sociali o diritto successorio, le coppie conviventi devono tenere conto di alcune differenze. In caso di interruzione del rapporto, ad esempio, non vigono regole chiare, al contrario della separazione di una coppia sposata.
Consigliamo alle coppie conviventi di definire le questioni più importanti mediante un contratto di concubinato.
Florian Schubiger, specialista in previdenza sociale e finanziamenti di VermögensPartner, a Zurigo
Riguardo gli immobili, sono diversi gli aspetti importanti da stabilire contrattualmente:
- Finanziamento, provenienza dei mezzi finanziari
- Futura suddivisione dei costi della casa
- Precauzioni in caso di successiva separazione
Di norma, le banche finanziano l’80% del valore della casa mediante un’ipoteca. Il resto deve essere coperto dagli acquirenti tramite mezzi propri. A questo riguardo va tenuto presente che anni più tardi potrebbe essere difficile dimostrare che uno dei due partner ha contribuito in misura maggiore e l’altro in misura minore all’acquisto. Per questo è importante documentarlo.
«Il vil denaro»: fare patti chiari
Spesso le possibilità finanziarie sono diverse, tanto in termini di patrimonio quanto in termini di reddito. Prima di iniziare a fantasticare sui dettagli della nuova casa, è consigliabile anche valutarne insieme – concretamente – il finanziamento. Fate un conto dei mezzi finanziari a disposizione (risparmi, anticipi sulla successione o donazioni, prelievi dal 2° pilastro ecc.). Le coppie conviventi devono determinare la provenienza dei mezzi finanziari investiti nell’immobile.
I redditi conseguiti dal/la coniuge o convivente durante la relazione vengono generalmente considerati patrimonio «comune». Questo, però, è obiettivamente sbagliato o almeno impreciso. Ai fini dei diritti dei partner, a fare testo sono il regime dei beni prescelto e le disposizioni di legge. E per le coppie non sposate la norma è la seguente: dal punto di vista giuridico, le coppie in concubinato non dispongono di un patrimonio «comune».
Definire la ripartizione dei costi
A volte i costi iniziali sono limitati, mentre sono più gravosi gli esborsi per ammortizzazioni o successive migliorie. Le coppie conviventi dovrebbero stabilire tutto in modo trasparente: in base a quale criterio verranno divise le spese per interessi, costi accessori, manutenzione, ristrutturazioni ecc.? Come ci si organizza quando sono necessari esborsi consistenti (ad esempio per sostituire un vecchio impianto di riscaldamento)? Entrambi contribuiscono in egual misura o in base al reddito?
Per molte coppie, ipotizzare l’eventualità di una futura separazione appare come un paradosso, ma in caso di concubinato e immobili di proprietà è un aspetto molto importante. – Chi dei due potrà continuare a vivere nell’immobile? O i partner concordano che la casa andrebbe invece venduta e il ricavato diviso a metà?
Ipoteca: di norma gli obblighi ricadono su entrambi
Secondo Florian Schubiger è bene pensare anche ai dettagli del contratto ipotecario: «In linea generale, quando due partner acquistano insieme ed entrambi risultano proprietari nel registro fondiario, questo si rispecchia anche nell’ipoteca». In quasi tutti i casi e tutte le banche, consuetudine vuole che entrambi i partner del concubinato siano responsabili in modo solidale per il credito o il mutuo. Responsabilità solidale si una coppia in concubinato significa che entrambi sono tenuti a onorare, con il proprio reddito e patrimonio, tutti gli obblighi derivanti dal contratto con la banca. Se uno dei partner, ad esempio, non è in grado di pagare gli interessi o le rate, l’altro partner è automaticamente tenuto a farlo.
Al momento dell’acquisto e della definizione dell’ipoteca, le banche guardano con attenzione soprattutto alla sostenibilità finanziaria. Come detto, il requisito minimo è di solito un 20% di mezzi propri. In secondo luogo, i contraenti o debitori devono essere in grado di sostenere tutti i costi anche in caso di aumento dei tassi di interesse (si veda il calcolatore di ipoteche o di sostenibilità). Per le coppie conviventi che acquistano un immobile possono essere valutati i redditi di entrambi. Una portavoce della Glarner Kantonalbank spiega: «Se i due partner sono proprietari in comune o co-proprietari, entrambi sono automaticamente anche beneficiari del credito». Di conseguenza, la banca considera i redditi di entrambi nel calcolo della sostenibilità.
A termini di legge: le tre forme di proprietà
La legge prevede tre varianti di proprietà: proprietà individuale, comproprietà e proprietà comune.
Nella proprietà individuale, uno dei partner è inserito nel registro fondiario come singolo proprietario. Lui o lei può dunque disporre liberamente dell’immobile, ma nella pratica ciò non è ideale per le coppie. Se uno dei partner non ha alcun diritto sull’abitazione di convivenza, bisognerebbe regolamentarne precisamente l’utilizzo e magari persino stipulare un contratto di affitto.
Nella maggior parte dei casi, le coppie optano per la comproprietà. Nella comproprietà, ciascun partner può disporre liberamente della propria quota di proprietà. Le quote dei partner sono indicate separatamente nel registro fondiario; di solito con un rapporto di 50:50, ma sono possibili anche suddivisioni diverse (ad esempio 75:25). «La quota dipende dalla misura in cui sono stati apportati mezzi propri per l’acquisto», afferma Florian Schubiger.
Nella proprietà comune, i due conviventi sono inseriti nel registro fondiario come proprietari di pari grado. L’immobile appartiene loro in parti uguali, anche se uno dei due partner ha investito più capitale proprio dell’altro. Nella proprietà comune, i partner sono più strettamente legati e possono decidere di vendere l’immobile solo di comune accordo.
Nota sulla previdenza professionale e sui prelievi dalla cassa pensioni: Nella proprietà comune, le coppie non sposate non possono impiegare fondi previdenziali per il finanziamento. In tal caso, la coppia deve optare per la più comune comproprietà.
Cosa accade in caso di infortunio o morte?
Dal momento che il concubinato non è disciplinato dal diritto successorio, è consigliabile redigere sia un contratto di concubinato sia un testamento. Il testamento regola le quote successorie tenendo conto delle quote legittime di eventuali altri eredi (genitori, figli). Un ulteriore contratto di eredità può regolare ulteriori questioni con altri eredi.
Le coppie conviventi devono prevedere anche possibili scenari imprevisti. Cosa accadrebbe se uno dei partner divenisse incapace di conseguire un reddito, ad esempio a seguito di un infortunio o per invalidità? L’incapacità al guadagno per infortunio è ben coperta dall’assicurazione infortuni (LAINF), ma l’inabilità al lavoro per malattia – pur se statisticamente più frequente – è di fatto peggio assicurata. Per questo è consigliabile identificare eventuali lacune previdenziali e colmarle, ad esempio, con un pensione di invalidità.
Previdenza professionale
Le coppie non sposate devono tenere presente la propria situazione in materia di previdenza professionale. L’esperto Florian Schubiger chiarisce: «Consigliamo che le persone assicurate registrino il/la proprio/a partner presso la cassa pensioni» A seconda della cassa pensioni, le condizioni per il concubinato possono variare. Il/la partner superstite deve soddisfare alcune condizioni per poter avere diritto a un sostegno. Ad esempio, deve poter dimostrare che l’unione domestica sia durata per almeno cinque anni, o di essere stato/a sostenuta in misura sostanziale dalla persona deceduta.
Nello stesso discorso rientra la complessa questione dell’assicurazione finanziaria in caso di grave disgrazia o morte del partner. Le coppie conviventi possono prendere precauzioni in vari modi, ad esempio con una reciproca polizza di assicurazione sulla vita. Se uno dei due partner muore, l’assicurazione paga un importo sufficiente, ad esempio, per ridurre notevolmente l’ipoteca.
Riassumendo: Per andare sul sicuro, le coppie in concubinato devono pianificare bene le proprie finanze e la propria previdenza. È molto importante che una casa di proprietà comune poggi su solide basi finanziarie.
Check list:
Previdenza
Per il diritto svizzero, le coppie in concubinato non sono contemplate dall’assicurazione infortuni, ma spesso nemmeno dall’AVS e dalla cassa pensioni, o solo a determinate condizioni. La cosa migliore è richiedere una consulenza. Chiarite quali garanzie finanziarie aggiuntive sono opportune.
3° Pilastro
Per le coppie in concubinato, la previdenza più adatta è spesso quella dei pilastri 3a e 3b. Le soluzioni previdenziali sono di norma abbastanza flessibili da poter andare a beneficio delle persone vicine. Ma va tenuto presente che un partner convivente deve indicare all’istituto previdenziale chi è il partner beneficiario.
Quote
Nella divisione della proprietà contano diversi fattori: chi può apportare capitale proprio, e in che misura? Chi contribuirà a eventuali costi, e in che misura? E non vanno dimenticate le tasse: quali sono gli effetti fiscali, considerando che gli interessi ipotecari possono essere dedotti dalle tasse?
Contratto di concubinato
Un contratto scritto è non è obbligatorio, ma può prevenire conflitti sui costi, sulla proprietà o in caso di separazione. Questi contratti devono essere adattati alla situazione, magari coinvolgendo uno specialista. Prendetevi il tempo necessario.
Ripartizione dei costi
Tenete un conto degli investimenti nell’immobile, degli importi versati per la manutenzione ecc., e documentatene la suddivisione. In seguito documenti e ricevute possono essere fondamentali per risolvere controversie economiche. In assenza di documentazioni, fanno testo le quote riportate nel registro fondiario (quote di proprietà ecc.).